"Che ridicolo nanerottolo! Che cosa potrà mai sapere questo scherzo di natura?"
A sentirsi disprezzato per la piccola statura, Scimmiotto si stirò e incominciò a crescere; la gente, stupita, esclamava: "Se continua così bucherà il soffitto!"
Ma lui si accontentò di raggiungere la sua statura normale e si fermò lì.
"Fabbrica re" disse il principe, "il monaco dice che tu sai tutto, fortune e disgrazie del passato e del futuro. Quale tecnica adoperi? Guscio di tartaruga o achillea, o magari la lettura del libro?"
"Nessuna di queste cose. Il mio oracolo di fiducia è la mia stessa lingua."
"Ecco un altro scriteriato. Il Libro dei mutamenti è sempre stato considerato l'arcano degli arcani, che può dare ogni indicazione e consiglio su qualunque cosa. Ma anche il guscio di tartaruga e l'achillea hanno i loro adepti. E tu affermi che queste cose non servono: la tua è una stravaganza buona soltanto a disorientare la gente."
"Vostra altezza non giudichi prima di sapere. Voi siete il figlio maggiore del re del paese del Gallo Nero; è giusto? Dieci anni fa il paese fu colpito da una terribile siccità; sovrano e sudditi pregavano ardentemente che avesse fine. Dopo cinque anni venne un prete taoista dei monti dell'Estremo Sud, capace di provocare la pioggia e di mutare le pietre in oro. Il re si infatuò di lui fino al punto di giurargli fratellanza. Fin qui è tutto vero?"
"Certo. Ma vai avanti."
"Due anni dopo il prete della Verità Completamente Sublimata scomparve improvvisamente. Chi è dunque il re?"
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