"Il tesoro è appunto quel morto. Devi portarlo su con te."
"Non ci penso nemmeno. Ma lo sai da quanto tempo è morto?"
"Se rifiuti di portarlo con te, me ne vado."
"Dove vai?"
"Me ne torno dal maestro, al monastero, e vado a dormire."
"E io?"
"Tu puoi sempre arrampicarti da solo."
"Sei matto?" replicò Porcellino allarmato. "Ti rendi conto in che stato sono le pareti di questo pozzo, che oltretutto è molto largo in basso e stretto in alto? In tanti anni che non lo usano, è cresciuto il muschio più scivoloso che si possa immaginare. Nessuno ci si potrebbe arrampicare. Fratello, non roviniamoci l'amicizia: te lo porterò su, quel maledetto morto."
"Va bene. Dunque incomincia col ricuperarlo."
Porcellino si tuffò, trovò il cadavere e riaffiorò al pelo dell'acqua tirandoselo dietro. Gridò: "Sono pronto! Ricupero effettuato!"
Scimmiotto guardò giù e calò la sbarra. Porcellino non seppe far di meglio che morderla con i denti, mentre stringeva a sé il cadavere, e fu così che vennero sollevati fino alla bocca del pozzo.
Mentre Porcellino si rivestiva, Scimmiotto esaminò il morto e si rese conto che non presentava segni di alterazione. Chiese: "Fratellino, hai idea del perché questo morto non si sia decomposto in tre anni buoni?"
"Il re drago mi ha detto di aver usato su di lui una perla conservante."
"Si capisce; d'altronde è giusto che sia così, perché la sua morte non è stata ancora vendicata. Direi che ora il nostro successo è garantito. Rimettilo in spalla, fratellino."
"Dove lo portiamo?"
"Dobbiamo andare dal maestro."
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