"Discepolo, la compassione sta alla base del comportamento di quelli che hanno abbandonato le loro famiglie, ed è ciò che li rende servizievoli. Come puoi avere un cuore così insensibile?"
"Non è che abbia il cuore insensibile. Ma so che non è una cosa seria, perché il mio condiscepolo anziano ha detto che lo farà rivivere. Altrimenti non lo avrei nemmeno portato, pesante com'è."
L'influenzabile reverendo prese subito per buone le parole di Porcellino e gridò: "Consapevole del Vuoto, se hai questo potere, sappi che salvare un uomo vale più che costruire una pagoda di sette piani. Varrebbe ancor più della preghiera al Buddha fatta sul Monte degli Avvoltoi."
"Maestro, per piacere" protestò Scimmiotto, "non date retta alle stupidaggini che dice quel cretino. Un morto lascia definitivamente il mondo dopo tre o cinque settimane, a volte dopo sette, a seconda di quello che si lascia dietro. Ma come si fa a richiamare uno che è morto da tre anni?"
"Hai ragione" rispose Tripitaka.
Ma il velenoso Porcellino insistette: "Maestro, non gli credete, parla così per ostinazione. Se recitate la vostra formuletta, vedrete che troverà il modo."
E Tripitaka, come altre volte, lo ascoltò e recitò la formula, procurando a Scimmiotto un mal di testa da fargli schizzare gli occhi dalle orbite.
Se non sapete, in fin dei conti, come si ridà vita a una persona morta da tre anni, ascoltate il seguito.
CAPITOLO 39
IL CINABRO 'RICHIAMO DELL'ANIMA'
IL SOVRANO MORTO DA TRE ANNI RITORNA FRA I MORTALI, GRAZIE A UNA PILLOLA DI CINABRO OTTENUTA DAL CIELO.
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