Wu Cheng'en
VIAGGIO IN OCCIDENTE


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     Il diavolo schivò e cercò di colpire con la sciabola. Si avviò il duello:

     Il feroce re scimmia contro il forte re diavolo:
     Accaniti si affrontano, randello contro sciabola.
     I tre mondi, quel giorno, risplendono di luce
     Perché il vero monarca il suo trono ha ripreso.

     Dopo pochi scontri il diavolo non fu più in grado di sostenere gli assalti del re scimmia. Fece dunque dietro-front e ritornò per la via da cui era venuto: si precipitò dentro la sala del trono e si confuse tra le file degli ufficiali ritti ai piedi dei gradini di giada bianca. Lì si diede una scossa e si trasformò nella perfetta replica di Tripitaka, in piedi a mani giunte davanti ai gradini. Quando Scimmiotto lo raggiunse e alzò il randello per colpire, protestò: "Per l'amor del cielo, discepolo, non mi colpire! Sono io!"

     Scimmiotto si gettò verso l'altro Tripitaka, che disse anche lui: "No, no, per carità! Sono io!" Anche il tono della voce era il medesimo; come fare a distinguerli?
     Scimmiotto rifletteva: "Se il Tripitaka che ammazzo è il mostro trasformato faccio un'opera di bene; ma se è quello vero, faccio un bel pasticcio. Chi m'aiuta?"
     Si provò a chiedere il parere di Porcellino e di Sabbioso; ma i rapidi movimenti dei contendenti non avevano consentito loro di tenere il conto.
     Allora Scimmiotto fece un passo magico e convocò tutti i protettori della legge che li seguivano, più la divinità del luogo, per dir loro: "Devo ammazzare il mostro, ma non so più qual'è. Voi che siete invisibili e potete distinguere il Tripitaka vero dal falso, suggerite al mio maestro di salire i gradini; io abbatterò l'altro."


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