Al vedere Porcellino e Sabbioso che correvano con rastrello e bastone per prenderlo in una tenaglia, da destra e da sinistra, Scimmiotto rise e propose: "Stiamo accorti: se io lo attacco di fronte lui, che mi ha già assaggiato, scapperà di nuovo. Se invece, mentre voi lo impegnate, io prendo quota, la mia sbarra può piombare dall'alto sulla sua testa, come in cucina il pestello sugli spicchi d'aglio."
In effetti il grande santo salì al nono cielo e stava per buttarsi in picchiata quando, da una nube multicolore a nord est, si udì una voce che gridava: "Fermati, Consapevole del Vuoto!"
Scimmiotto si volse da quella parte e riconobbe il pusa Wenshu. Nascose allora la sbarra e si avanzò rispettoso a salutare: "Come va, pusa?"
"Vengo a catturare quel demone."
"Vi ringrazio di esservi disturbato."
Wenshu si cavò dalla manica uno specchio per rivelare gli esseri diabolici, e il demone vi apparve nella sua vera forma. Scimmiotto gridò a Porcellino e Sabbioso di venir su a vedere. Il re diavolo mostrava un aspetto assai feroce:
Gli occhioni grandi come due scodelle,
Una testona come una pignatta,
Il corpo color indaco, gli artigli
Candidi come il ghiaccio e acuminati,
Orecchie ricadenti, lunga coda,
Una rossa criniera, occhi dorati
E due file di denti come seghe
Di giada: quell'immagine mostrava
Nient'altro che il leone di Wenshu.
"Pusa" chiese Scimmiotto stupito, "quello non è il leone che vi serve da mezzo di trasporto? Perché va in giro in libertà e gioca a fare il mostro?"
"Consapevole del Vuoto, non girava in libertà, era stato inviato dal Buddha."
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