Wu Cheng'en
VIAGGIO IN OCCIDENTE


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     "Fratello" gridò allarmato Porcellino, "non sarà un brutto tiro di quella creatura malefica? Magari si è gabellata per il pusa Wenshu e ci ha messo nel sacco tutti quanti; e ora si ripresenta in veste di monaco e trama altri inganni."
     "È un'ipotesi assurda" disse Scimmiotto, e ordinò di introdurre i monaci.
     Quando entrarono, si vide che erano semplicemente fraticelli del Bosco Sacro con una consegna di lavanderia: portavano il real vestiario lavato e stirato.
     "Arrivate al momento giusto!" esclamò Scimmiotto tutto contento. Si fece consegnare gli oggetti e sostituì lui stesso il turbante sul capo del re con l'alta corona, gli fece sfilare la tunica e indossare la veste regale color ocra, gli sciolse la fascia di seta e allacciò la cintura di giada, gli tolse i sandali monacali e li sostituì con gli stivali di nuvole. Chiese al principe lo scettro di giada bianca e glielo mise in mano. Poi invitò il re a salire sul trono perché, come dice l'adagio, la corte non può stare un sol giorno senza re.

     Ma il re si ostinava a rifiutare. Inginocchiato sui gradini, singhiozzava: "Io che sono morto tre anni fa e sono stato salvato dal maestro qui presente, come potrei arrogarmi questo onore? Chiedete a lui di salire sul trono! Io me ne andrò con i miei a vivere fuori città, e sarò contento così."
     Naturalmente Tripitaka, impegnato nelle pratiche religiose e nella ricerca delle scritture, non intendeva prendere in considerazione l'offerta. Scimmiotto, sollecitato dal re, rispose: "Amico mio, se volessi regnare, credo che potrei scegliere un reame a mio gusto in tutto il mondo. Ma mi ha viziato la vita libera dei monaci. Da re dovrei farmi crescere i capelli; dovrei dormire poco: troppo presto coricarsi al crepuscolo, troppo tardi alzarsi dal letto al quinto colpo di tamburo; aspetterei con ansia ogni rapporto dalle frontiere; ogni calamità naturale mi riempirebbe di angoscia. Non mi ci adatterei. Fare il re è il vostro mestiere; il nostro, invece, è di pensare a noi stessi e acquistar meriti."


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