Wu Cheng'en
VIAGGIO IN OCCIDENTE


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     "Tuoni, fulmini, vento, nuvole... A me non servono; mi basta che cada acqua e spenga il fuoco."
     "Capisco che alla vostra santità non servano, ma alla mia servono: da solo non posso far niente per voi. Volete che chieda ai miei fratelli se vi possono aiutare?"
     "E dove abitano i vostri nobili fratelli?"
     "Aoqin è il re drago dei mari del sud, Aoshun del mare del nord e Aojun dei mari occidentali."
     "Se devo andare in tutti quei mari, perderei meno tempo a rivolgermi direttamente all'Imperatore di Giada."
     "Vostra santità non ha bisogno di andarci. Farò battere il tamburo di ferro e suonare la campana d'oro: saranno qui in un momento."
     Così fu fatto, e i tre draghi arrivarono di corsa: "Fratello maggiore, che cosa ti serve?"
     "Come vedete mi è venuto a trovare Scimmiotto, il grande santo" rispose Aoguang. "Vorrebbe prendere a prestito della pioggia per sottomettere una creatura malefica."

     Scimmiotto salutò ed espose la situazione; tutti furono lieti di rendersi utili. Subito mobilitarono

     All'avanguardia il prode pescecane
     E il pesce sega dalla grande bocca.
     Balza sui flutti il generale carpa,
     Il comandante abramide fa spruzzi
     Ed il maggiore sgombro fa l'appello,
     Mentre marciano in ordine le anguille.
     Il grande conestabile storione
     Comanda il centro; intorno a lui volteggiano
     Cavalieri occhio-rosso e le conchiglie
     In schiera si dispongono all'attacco.
     Dovunque guardi intorno, vedi eroi,
     E tartarughe sottili strateghe,
     E saggi consiglieri caimani.
     Granchi coprono i fianchi con le spade
     Snudate, i gamberetti son gli arcieri.


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