Il mostro, con furia rinnovata, fece pochi passi avanti tendendo la lancia. Scimmiotto lo attaccò mulinando la sbarra, e dopo qualche altro scontro fuggì di nuovo, mentre l'avversario osservava: "Che ti succede, scimmia? L'altra volta ne sostenevi parecchi, di scontri; ora attacchi e fuggi. Che cos'hai in mente?"
"Saggio figliolo" replicò il Novizio ridendo, "il tuo paparino è un po' preoccupato dal fuoco che potresti sputare."
"Vieni qui, non lo userò."
"Ma un coraggioso non ha bisogno di combattere appoggiato alla porta di casa. Vieni avanti!"
Quando ripresero a battersi, Scimmiotto dischiuse il pugno e ricominciò a fuggire. La creatura malefica, senza più pensare ad altro, si pose all'inseguimento: uno filava come una meteora, l'altro lo inseguiva come una freccia. In breve giunsero in vista della pusa.
"Guarda che paura mi hai fatto" disse Scimmiotto al mostro. "Mi hai fatto correre fino al paese di Guanyin, nei mari del Sud: eccola lì. Non ti pare che sarebbe ora di ritornare a casa?"
La creatura non capiva più niente, stringeva i denti e pensava solo ad attaccare. Il Novizio si nascose dietro il divino alone luminoso di Guanyin: il mostro non riuscì più a scorgerlo. Si avvicinò, fissò lo sguardo torbido sulla pusa e le chiese: "Tu da che parte stai? Sei un rinforzo chiamato dal Novizio?" Silenzio. Agitò la lancia con mano febbrile e urlò: "Si può sapere da che parte stai?" Sempre silenzio. Allora il mostro vibrò la lancia al cuore della pusa; questa si trasformò in un raggio d'oro e salì al nono cielo.
|