Guanyin, rovesciato il suo vaso immacolato, recitò magiche parole per ricuperare fino all'ultima goccia le acque dei mari.
"Consapevole del Vuoto" disse a Scimmiotto, "questo mostro è vinto, anche se per domare interamente la sua ferocia occorreranno altre amorevoli cure: da qui fino a casa, sul Potalaka, mi dovrà fare un inchino a ogni passo, se vorrà che alla fine lo liberi. Quanto a te, corri alla caverna e soccorri il tuo maestro."
"Il vostro discepolo vi ha fatto venire da lontano; permettetegli di riaccompagnarvi."
"Lascia stare; sono preoccupata dalla situazione del monaco cinese."
Scimmiotto gradì la risposta, si prosternò e prese congedo.
Quanto al mostro, ritornato al giusto frutto, rese ubbidienza a Guanyin, suo cinquantatreesimo maestro.
Ritorniamo a Sabbioso, che per tutto questo tempo era rimasto seduto solo in mezzo al bosco, impaziente di rivedere il Novizio di ritorno. Finì per caricare i bagagli sul cavallo, impugnare in una mano il bastone per abbattere i diavoli, prendere con l'altra i lacci per legarli, e uscire dal bosco di pini dirigendosi a sud: quando vide Scimmiotto correre verso di lui con aria allegra e sorridente.
"Finalmente sei di ritorno, fratello. Quanto ci hai messo! Mi hai fatto morire di inquietudine."
"Sei rimasto fermo alla puntata precedente. Guarda che è tutto finito, i soccorsi sono arrivati, il mostro è stato abbattuto." E raccontò nei particolari come erano andate le cose.
"Dunque corriamo a soccorrere il maestro!" concluse lieto Sabbioso.
Attraversarono d'un balzo il torrente e si slanciarono verso la grotta. Legarono il cavallo all'ingresso, forzarono l'entrata (dove la porta rotta era stata rabberciata), fecero a pezzi tutti i mostri che trovarono e liberarono Porcellino, calando il sacco in cui era chiuso e appeso.
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