Tripitaka si immerse a lungo nella riflessione, prima di rispondere: "Discepoli,
Dall'anno che ho lasciato il mio sovrano,
Giorno e notte i pericoli ho affrontato.
Sandali ai piedi, sotto il mio mantello
Ho sfidato il maltempo ed ho viaggiato.
Strappan sospiri i gridi dei gibboni
Solitari la notte; udir cantare
Gli uccelli sotto il lume della luna
Desta malinconia. Quando potrò
Compiere il triplo oggetto della fede
Ed ottenere i testi della legge?"
Scimmiotto, ascoltandolo, si torceva dal ridere e batteva le mani: "Il maestro è sempre invischiato nella nostalgia di casa. Che cosa volete che sia, compiere il triplo oggetto della fede? Lo dice anche il proverbio: Tu acquista il merito, che il compimento viene da sé."
"Fratello" ribatté Porcellino volgendo indietro il capo verso di lui, "che cosa cavolo vuoi che si compia, con tutte le difficoltà che si continuano a incontrare?"
"Zitto, sciocco! Fa come me" mormorò Sabbioso a Porcellino. "Non provarti più a fare il contropelo al fratello maggiore, che lo fai arrabbiare. Noi siamo qui per portare i bagagli; vedrai che un giorno o l'altro arriveremo anche noi a destinazione."
Mentre parlavano il cavallo trottava e i discepoli camminavano di buon passo; ma a un tratto trovarono la via sbarrata da un gran fiume di acque nere, che scorrevano a perdita d'occhio. Si fermarono sulla riva e scrutarono ansiosi lo spettacolo:
Pesanti onde s'incalzano,
Torbidi vortici formano.
Onde pesanti di spesso fluido nero,
Torbidi vortici che sembrano d'olio.
Acque pesanti non danno riflessi,
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