Il re drago Aojun ordinò alla sua gente acquatica di uscire ad accoglierlo: "Grande santo, venite a sedervi un momento nel nostro umile palazzo per bere una tazza di tè."
"A quanto pare, siete voi che volete bere il mio vino" replicò Scimmiotto.
"Ma grande santo" fece sorridendo il re drago, "da quando vi siete fatto buddista non mangiate più carne e non bevete vino. Quando mai ci avreste invitato?"
"Non vi ha invitato nessuno: vi invitate da solo."
"Di che cosa si sarebbe reso colpevole l'umile drago che sono?"
Scimmiotto trasse il biglietto dalla manica e glielo tese. Il drago atterrito sentì le sue anime abbandonarlo; sbiancò in volto e si prosternò premurosamente: "Perdono, grande santo! Questo cattivo soggetto è il nono figlio di mia sorella. Mio cognato fu condannato dal tribunale celeste per disubbidienza (aveva ridotto la quantità della pioggia) e fu decapitato in sogno dal ministro Wei Zheng, dei servizi mandarinali del mondo di Sotto. Poiché mia sorella non aveva altre risorse, il vostro umile servitore si prese in casa il ragazzo per farne un uomo. Purtroppo mia sorella morì un paio d'anni fa e io, che non sapevo dove collocarlo, gli procurai quella sede nel Fiume delle Acque Nere, perché facesse esperienza. Non avrei mai pensato che potesse commettere simili misfatti: lo farò arrestare immediatamente."
"Quanti saggi figlioli ha avuto la vostra onorata sorella? Sono creature malefiche anche gli altri?"
"Mia sorella ha avuto nove figli. I primi otto sono ragazzi perbene: il primo, Giallognolo, vive nella Huai; il secondo, Neraccio, nella Ji; Schienazzurra abita nello Yangzi; Barbarossa ha messo su casa nel Fiume Giallo; il quinto, Sgobbagratis, fa il campanaro per il Buddha; il sesto, Bestialenta, ha un posto nell'altro paradiso, sorveglia il fastigio del palazzo dell'Imperatore di Giada; anche il settimo, Rispettoso, lavora lì, come guardiano della colonna commemorativa in onore del Cielo; l'ottavo, il Bivalve, sta sul Gran Picco con il mio fratello maggiore. Questo è il nono, il Coccodrillo: è molto giovane, finora non aveva fatto niente di male. È poco più di un anno che è stato assegnato al Fiume delle Acque Nere: doveva incominciare a farsi un nome, in vista della carriera. Chi avrebbe mai pensato che potesse disubbidire alle consegne e offendere addirittura vostra santità?"
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