"Se le cose stanno così, portatevelo pure via e presentate i miei rispetti a vostro padre; avrò piacere di ringraziarlo di persona."
Principe e prigioniero si tuffarono in acqua, e certo misero poco tempo a ritornare nei mari occidentali con tutte le truppe.
Il dio del fiume, a sua volta, volle ringraziare Scimmiotto: "Vi siano rese grazie, grande santo, per avermi restituito la mia residenza!"
Intanto il monaco cinese si inquietava: "Discepoli, dopo tutti questi balletti siamo ancora sulla sponda orientale del fiume: e adesso come lo attraversiamo?"
"Monsignore, non datevi pensiero" rispose il dio del fiume. "Vi prego, rimontate a cavallo; penserò io ad aprirvi una strada adatta per arrivare dall'altra parte."
Tripitaka in effetti si mise in sella, Porcellino teneva le redini del cavallo bianco, Sabbioso portava i bagagli e Scimmiotto sovrintendeva.
Ed ecco che il dio, usando dei suoi poteri, arrestò la corrente del fiume e aprì un largo passaggio, che risultò asciutto e praticabile in breve tempo. I pellegrini vi si inoltrarono camminando tranquillamente, e in breve raggiunsero la sponda occidentale. Qui ringraziarono il dio del fiume, risalirono la scarpata che sovrastava la riva e ripresero la loro strada. È il caso di dirlo:
Molti aiuti riceve il monaco cinese
Ed è su terra asciutta che passa il fiume nero.
Se poi, dopo tutto, non sapete come la storia si concluse, ascoltate il seguito.
CAPITOLO 44
BUDDISTI IN SCHIAVITÚ
IN CUI CORPO DELLA LEGGE, NEL SUO PRIMO MOVIMENTO, INCONTRA FORZA DEL CARRO E I DEMONI DI RETTITUDINE DEL CUORE ATTRAVERSANO IL PASSO SPINALE.
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