E subito tutti i daoshi si ritirarono.
Scimmiotto abbassò la nuvola, su cui stava con Porcellino e Sabbioso, fin dentro la sala. Subito il bestione acchiappò al volo un dolce e, senza nemmeno tastarlo per sapere se fosse crudo o cotto, spalancò la bocca per ingoiarlo. Ma il Novizio prese la sbarra e fece il gesto di dargli un colpetto sulle dita, che Porcellino ritirò immediatamente imprecando: "Accidenti, mi picchi prima ancora che possa sentire che gusto ha!"
"Scòrdati queste maniere da villano! Dobbiamo sederci a tavola come si deve."
"E 'come si deve' rubare? Perché è quello che stiamo facendo. Non ti vergogni? Che maniere dovremmo avere, allora, se ci avessero invitato?"
"Chi sono quei pusa lassù?"
Porcellino scoppiò a ridere: "Non conosci nemmeno i tre puri?"
"Quali puri?"
"Ma come! Al centro sta il Venerabile Celeste del Primo Inizio, a sinistra il Signore della Via del Tesoro Spirituale e a destra il Signore Laozi, l'Altissimo."
"Ecco: per mangiare come si deve, dobbiamo prendere il loro aspetto" concluse Scimmiotto.
Il bestione, a sentire tanti buoni odori, non stava più in sé dalla fame. Si arrampicò sulla pedana e con una sgrugnata fece cadere di sotto il Signore Laozi: "Padrone, siete stato abbastanza lì seduto, è il turno del vecchio Porcellino." E prese l'aspetto di Laozi. Scimmiotto si trasformò nel Venerabile Celeste e Sabbioso nel Signore della Via. Buttarono giù tutte le statue e Porcellino, ancor prima di sedersi, già faceva man bassa delle enormi forme di pane.
"Ma che fretta hai?" brontolò Scimmiotto.
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