I tre anziani, che non si erano coricati, aprirono gli usci e chiesero: "Quale disgrazia?"
Quello rispose tremando: "Ero andato a cercare nella sala la mia campanella, che avevo dimenticato là, quando ho sentito ridere nel buio. Sono morto di paura!"
"Portate le lanterne!" ordinò uno dei superiori. "Andiamo a vedere di quale essere malefico si tratti."
L'ordine gettò l'allarme fra tutti i taoisti dei due portici, giovani e vecchi: tutti si alzarono, accesero lampade e torce e si diressero verso la sala principale per vedere che cosa succedeva.
Se non sapete che cosa ne venne fuori, ascoltate il seguito.
CAPITOLO 45
L'ACQUA BENEDETTA
NEL TEMPIO DEI TRE PURI IL GRANDE SANTO ACQUISTA FAMA; NEL REGNO DI CARROLENTO MANIFESTA L'ESTENSIONE DEI SUOI POTERI.
Ritorniamo al grande santo, che diede un pizzicotto a Sabbioso alla sua sinistra, e a Porcellino alla sua destra: essi compresero benissimo che cosa intendeva e se ne restarono seduti sui loro troni a testa alta, senza muovere un muscolo, lasciando che i preti taoisti portassero torce e lampade, e guardassero intorno per ogni dove. Erano pietrificati, come tre vere statue d'argilla dorata.
"Come può essere che le offerte siano state divorate e non si trovi il ladro?" si stupiva l'eminente immortale Potenza della Tigre.
"Si direbbe proprio l'opera di scrocconi" aggiunse Potenza del Cervo. "Tutto ciò che aveva buccia è stato sbucciato, ogni nocciolo è stato ripulito. Ma come mai non c'è ombra del mangiatore?"
"Maestri, non vi abbandonate allo scetticismo" intervenne Potenza dell'Ariete. "Sono convinto che le nostre venerate divinità si sono commosse per la sincerità del nostro cuore, la pietà delle nostre intenzioni, le cerimonie che abbiamo celebrato giorno e notte, le suppliche che abbiamo loro rivolte; e c'entrerà un poco anche il prestigio della corte. Mi sembra evidente che i tre puri ci hanno fatto l'onore di scendere sulla terra a consumare le nostre offerte. Non saranno ancora ripartiti sulle loro cicogne; perché non ne approfittiamo per chiedere loro acqua benedetta e cinabro d'oro? Se ne portassimo a sua maestà ci faremmo fior di meriti, offrendogli i mezzi per ottenere una perpetua longevità."
|