A questa risposta i monaci si gettarono a terra battendo più volte la fronte: "Speriamo ardentemente che apprezzerete l'infinito rispetto che vi portano i vostri discepoli, e vi supplichiamo di concederci il dono. Proclameremo dovunque la Via e la Virtù, e chiederemo a sua maestà di onorare più che mai la Porta dei misteri."
"D'accordo, portate i recipienti."
I daoshi rinnovarono la resa di grazie con un bell'insieme di prosternazioni e corsero a provvedere. L'immortale Potenza della Tigre, che si esibiva volentieri in dimostrazioni di forza, portò nella sala una giara gigantesca. Potenza del Cervo collocò sull'altare un pignattone di ceramica. E Potenza dell'Ariete si accontentò di prendere un vaso da fiori, si sbarazzò del suo contenuto e lo collocò fra gli altri due recipienti.
"Se volete l'acqua benedetta, dovete uscire un momento e chiudere la porta" dichiarò Scimmiotto. "I segreti del cielo non sono cosa da esibire in pubblico."
I preti ubbidirono e andarono a inginocchiarsi sui gradini esterni, dopo aver chiuso la porta.
Il nostro Scimmiotto tirò su il grembiule di pelle di tigre e riempì il vaso da fiori di pipì puzzolente.
Porcellino si illuminò: "Da quando ci conosciamo ho imparato che sei un tipo sveglio; ma questa le vale tutte. Devo dire che, dopo tutto quello che ho bevuto stasera, ne avevo giusto bisogno." Anche lui tirò su il vestito e lasciò cadere nel pignattone le cascate di Lüliang.
Quanto a Sabbioso, riempì la giara a metà. Poi tutti e tre si rassettarono e ripresero la loro solenne posa in trono.
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