"Avete aggredito i Maestri di Stato. Non vorrete mettere in discussione la loro testimonianza, per caso!"
"Pretendono che abbiamo ucciso due loro discepoli, ma dove sono le prove? E chi di noi precisamente sarebbe il colpevole? Se anche fosse, dovrebbero essere punite non più di due persone, mentre le altre due dovrebbero essere lasciate libere. Per il carro fracassato e i prigionieri liberati, anche qui mancano le prove, e oltretutto non sarebbe un delitto da pena capitale. Quanto al preteso scandalo nel tempio, io dico che è diffamazione pura e semplice."
"Come, diffamazione?"
"Scusate, noi siamo dell'Est, mai venuti prima d'ora nel vostro paese. Non conosciamo nemmeno le strade e le piazze della città; come potremmo sapere che cosa fa questa gente nel suo tempio, nel cuore della notte? E se fossimo andati lì a fare, come dicono loro, il 'bisogno piccolo', perché non ci hanno arrestato subito e vengono a raccontarlo solo adesso? Di impostori, in questo basso mondo, ce ne sono tanti. Perché se la prendono con noi? Come vedete, maestà, non è il caso di lasciarsi prendere da una collera impulsiva, ma occorre un attento esame."
Dopo questa arringa dell'avvocato Scimmiotto il re, testa confusa per natura, non sapeva più che pesci pigliare. Mentre era in preda ai dubbi, ricomparve l'ufficiale della Porta Gialla ad annunciare: "Vostra maestà, numerosi capi-villaggio attendono di essere ricevuti."
Quando gli anziani furono entrati, in numero di quaranta, si prosternarono ed esposero: "Vostra maestà, questa è una primavera senza piogge. Se la siccità continua anche nei mesi estivi, come ci si può aspettare, ci troveremo di nuovo in grandi difficoltà con i rifornimenti alimentari. Siamo venuti a supplicarvi di chiedere ai Maestri di Stato di far cadere la pioggia indispensabile ai bisogni della popolazione."
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