È il caso di ricordare:
La vera legge, infinito mistero,
Rompe tutte le porte secondarie.
Se poi non sapete, in fin dei conti, come venne sconfitta la perversità, ascoltate il prossimo capitolo.
CAPITOLO 46
GARE DI MAGIA
DOVE IL TAO ETERODOSSO SOTTOPONE LA GIUSTA LEGGE A DURA PROVA DI FORZA E LA SCIMMIA DELLO SPIRITO, MANIFESTANDO LA PROPRIA SANTITÀ, SCHIACCIA LA PERVERSITÀ.
Dopo avere constatato de visu i poteri di Scimmiotto e la sua capacità di evocare draghi, come si è narrato, il re si apprestava ad apporre il suo sigillo ai documenti di viaggio dei pellegrini, per lasciarli proseguire sulla strada dell'Ovest. I tre taoisti erano tanto abbattuti che erano rimasti prostrati ai piedi dei gradini. Il re scese dal trono a sollevarli con le proprie mani e chiese loro: "Cari maestri di stato, perché vi abbandonate a segni di rispetto così eccessivi?"
"Maestà, noi venimmo in questa città per sostenerne i sacri altari, proteggere il paese e portare la pace al popolo. Oggi vent'anni di dure fatiche sono stati distrutti dalla potenza della legge manipolata da questi bonzi. Ci hanno rovinato la reputazione. Per un disgraziato acquazzone voi perdonate i loro omicidi: fate ormai ben poco caso alle nostre persone. Noi speriamo che vostra maestà vorrà trattenere i loro passaporti e ci permetterà di ingaggiare con loro un'altra gara: vedrete i risultati!"
"Che genere di gara, maestri?" chiese il re, infilandosi i documenti nella manica; era davvero poco intelligente e dava sempre ragione all'ultimo che parlava.
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