In un momento lo rase e raccolse i capelli per nasconderli in un angolo. Poi ripose il rasoio e gli accarezzò la testa lustra: "Figliolo, la testa è da bonzo, ma l'abito non va. Levalo, che te ne darò uno adatto."
Il ragazzo portava un vestito di piumino di gru bianco cipolla, orlato di broccato con ricami di fiori e nuvole. Scimmiotto vi soffiò il suo fiato magico, gridò: "Trasformazione!" e lo mutò in una tunica diritta color ocra. Quando il ragazzo l'ebbe indossata, trasformò un pelo in pesce di legno e glielo mise in mano dicendo: "Stammi a sentire: quando sentirai chiamare 'Piccolo taoista!' non ti devi muovere a nessun costo. Quando invece ti chiameranno 'Bonzo!' aprirai il cofano e uscirai, battendo il pesce di legno e recitando un sutra del Buddha. Quali sutra sai?"
"Conosco soltanto il classico dei Tre Ufficiali, quello dell'Orsa Maggiore e la Congiura dei Flagelli. Di sutra buddisti non ne conosco."
"Sai qualche preghiera al Buddha?"
"Emituofo: quello lo sanno tutti."
"Va bene, prega il Buddha in quel modo; manca il tempo di insegnarti altre cose. Fa tutto come ti ho detto. Ci rivediamo."
Scimmiotto riprese forma d'insetto, uscì e volò sul lobo dell'orecchio di Tripitaka: "Maestro, dovete dire che nel cofano c'è un monaco buddista."
"Questa volta vinciamo di sicuro."
"Che cosa ve lo fa pensare?"
"Nelle scritture i tre gioielli sono il Buddha, la legge e la comunità: dunque anche un monaco è un tesoro."
Mentre si scambiavano queste parole, l'eminente immortale Potenza della Tigre dichiarò: "Vostra maestà, questa volta si tratta di un giovane taoista."
|