Wu Cheng'en
VIAGGIO IN OCCIDENTE


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     L'eminente immortale aveva un bel chiamare, la testa non ritornava, e lui non sapeva farsene crescere un'altra come aveva fatto Scimmiotto. Dopo un po' il collo si gonfiò e arrossò, mostrando che stava per sanguinare. Poveretto, qui la scienza di convocare venti e pioggia non era di nessun aiuto! Come competere con un vero immortale in attesa del giusto frutto? Dopo un momento il suo corpo si afflosciò nella polvere. E allora che cosa vide la folla assiepata? Una tigre di pelo giallo, decapitata.
     L'ufficiale di sorveglianza tornò a riferire: "Maestà, il primo maestro di stato ha subito la decapitazione, non ha saputo farsi crescere un'altra testa ed è morto: è una tigre di pelo giallo, senza testa."
     A questa notizia il monarca impallidì dallo spavento e fissò i due maestri taoisti rimasti.

     "Evidentemente era scritto che il mio condiscepolo dovesse perdere la vita" dichiarò Potenza del Cervo. "Ma come potete immaginare che si trattasse di una tigre? Dev'essere un brutto scherzo del bonzo, che avrà usato la magia per fargli assumere un aspetto di belva. Non si può certo perdonargli la mancanza di rispetto. Voglio assolutamente continuare la gara: ventre aperto ed estrazione dei visceri."
     Il re si rinfrancò un poco e chiamò Scimmiotto: "Ehi, bonzo, il secondo maestro di stato vuole continuare la gara con te."
     "Ne sono molto contento" rispose il Novizio. "Io non mangio mai piatti cucinati, ma l'altro giorno ho ceduto alle insistenze di un donatore e ho mangiato troppo. Perciò mi è venuto mal di pancia; magari avrò i vermi. Volevo appunto chiedere in prestito un coltello a vostra maestà per aprirmi il ventre e darmi una sistemata alle budella, prima di rimettermi in viaggio."


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