"Come sarebbe a dire, un cervo con le corna?" gridò terrorizzato il monarca.
Intervenne l'eminente immortale Potenza dell'Ariete: "Il mio condiscepolo non era una bestia! È sempre questo bonzo che abusa della sua magia per nuocerci. Fatemi vendicare i miei condiscepoli."
"Voi di quale potere disponete per vincerlo?"
"Giocheremo al bagno nell'olio bollente."
Il re fece portare un gigantesco calderone pieno d'olio di sesamo e li invitò a incominciare lo scontro.
"Vi ringrazio dell'amabile attenzione" disse Scimmiotto. "Non faccio il bagno da un po' di tempo, e ormai incominciavo a sentire pruriti molesti. Un bel bagnetto è quello che ci vuole."
L'ufficiale di servizio fece collocare legna sotto il calderone e fece accendere un fuoco d'inferno; quando l'olio giunse a bollore, invitò il bonzo a immergersi per primo.
Scimmiotto giunse le mani: "Dev'essere un bagno civile o militare?"
"Che differenza c'è?" chiese il re.
"Nel bagno civile non ci si spoglia: ci si immerge con le mani incrociate sul petto e se ne esce dopo un'inzuppatina, ma con gli abiti puliti; chi ha la minima macchia d'olio perde. Invece nel bagno militare ci si spoglia e si sguazza a piacere: è un bagno che si fa per divertimento."
Il re si rivolse a Potenza dell'Ariete: "Lo volete civile o militare, questo bagno?"
"Potrebbe indossare abiti truccati, per fare il bagno civile; sarà meglio quello militare."
Scimmiotto si scusò di nuovo dell'impertinenza di passare per primo, si levò tunica e grembiule e saltò allegro nel bagno, spruzzando intorno gocce di fuoco e rigirandosi nell'olio bollente come se fosse acqua tiepida.
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