"Io mi chiamo Protetto di Guan; la bambina, Bilancia Colma d'Oro."
"Secondo l'uso di questo sacrificio, devo incominciare col mangiare te."
"Prego, s'accomodi."
Il mostro si sentì ancor meno propenso a passare all'azione. Incominciò a urlare: "Non prendermi in giro! Ho sempre mangiato il maschio per primo, ma quest'anno voglio incominciare dalla femmina."
Porcellino si spaventò e volle dire la sua: "Grande re, bisogna rispettare le usanze. Non sta bene violare le regole."
Senza altre spiegazioni l'orco allungò la mano e volle impadronirsi della piccola pettegola. Il bestione saltò giù, riprese il proprio aspetto e gli assestò un colpo di rastrello. Il mostro ritirò la mano e si diede alla fuga; si udì però un rumore metallico. "Gli ho staccato un pezzo di armatura" gridò Porcellino.
Scimmiotto, che aveva ripreso anche lui il suo aspetto, esaminò gli oggetti caduti a terra: erano due scaglie di pesce dall'aspetto di lastre di ghiaccio.
"Prendiamolo!" gridò; ed entrambi balzarono in aria.
Il mostro non aveva con sé armi d'offesa, e si era pertanto rifugiato sulle nuvole a mani vuote. Quando li vide arrivare chiese loro: "Da dove uscite, monaci, che venite a perseguitare la gente, guastare le mie offerte e rovinarmi la reputazione?"
"Fa finta di niente, la maledetta creatura! Noi siamo discepoli di un santo monaco che l'imperatore dei grandi Tang ha inviato nel Paradiso dell'Ovest in cerca delle scritture. Passavamo la notte dai Chen, quando abbiamo appreso che c'era qui un essere perverso, che si faceva chiamare Meravigliosa Efficacia ed esigeva ogni anno un sacrificio di bambini. Di nostra iniziativa, mossi dalla compassione, abbiamo deciso di salvare i bambini e di catturare l'infame. Confessa finché sei in tempo! Quanti bambini hai mangiato da quando hai avuto la sfacciataggine di proclamarti grande re? Se vuoi salvare la pelle, devi confessare tutti i tuoi misfatti."
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