Wu Cheng'en
VIAGGIO IN OCCIDENTE


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     Un ragazzo li invitò a consumare un'altra colazione nella sala grande. Dopo poco seguì il pranzo. Tripitaka si sentiva molto imbarazzato davanti a quell'abbondanza di cibi: "Poiché ci fate la grazia di ospitarci, ci dovreste trattare più alla buona."
     "Signore, non c'è sontuoso festino che ci possa sdebitare della gratitudine che vi dobbiamo per aver salvato i nostri bambini."
     Quando cessò di nevicare, la gente riprese a circolare nelle strade. L'aspetto infelice di Tripitaka indusse il più anziano dei Chen a far spazzare il giardino, recare un grande braciere e invitare la compagnia a visitare la grotta delle nevi, per distrarsi e godere dello spettacolo.
     La cosa fece ridere Porcellino: "Vecchio svanito! In giardino si va in primavera, nella seconda o terza luna, a godere i fiori. Bel piacere, con il freddo che fa!"

     "Si vede che non te ne intendi, bestione" lo punzecchiò Scimmiotto. "Un paesaggio innevato è bellissimo, ha un fascino distensivo e misterioso. Il nostro maestro ha appunto bisogno di serenità."
     "È proprio quello che pensavo" approvò il vecchio Chen. E li condusse nel giardino, in cui si vedevano

     aria e luce da fine anno in un paesaggio d'autunno. Boccioli di candida giada cresciuti sul vecchio pino; fiori d'argento pendono sui rami del salice piangente. I gradini muschiosi si sono coperti di bianco; davanti alla finestra il bambù sembra un delicato gioiello. L'acqua della peschiera è ghiacciata. Sulla sponda impallidiscono i colori dell'ibisco. Il prugno invernale sembra voler mettere rami nuovi. I padiglioni sono coperti di piumino d'oca, tanto quello delle peonie che quelli del melograno e del cinnamomo. Tutto è coperto da ali di farfalla. L'acero rosso si macchia di bianco, l'oro dei crisantemi spunta sotto la siepe. Fra tanti luoghi che il freddo glaciale rende inaccessibili, apprezzate la grotta delle nevi, che invece è resa confortevole dal grande braciere a zampe d'elefante e musi di animali, in cui arde rosseggiando un fuoco vivace. Vi sono disposte poltrone laccate ricoperte da pelli di tigre, al riparo di paraventi di carta.


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