Wu Cheng'en
VIAGGIO IN OCCIDENTE


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     Ai muri sono appese antiche pitture, come i sette saggi che attraversano il passo di montagna, il pescatore solitario sul fiume ghiacciato, Su Wu che mangia il suo cappello di feltro in un paesaggio di creste innevate, spezza un ramo di prugno quando incontra il messaggero e traccia un messaggio sul ghiaccio nella foresta di giada. Non si finirebbe mai di descrivere: qui c'è il padiglione in riva all'acqua, dove si può comprare il pesce, là il sentiero di montagna perduto nella neve. Sono luoghi magici, vederli rende inutile la visita alle isole incantate.

     Dopo aver ammirato, la compagnia si sedette nella grotta. Si parlò della ricerca delle scritture. Poi venne servito del tè al gelsomino; dopo averlo bevuto il più anziano dei Chen domandò: "Un po' di vino, signori?"

     "Io non ne bevo" rispose Tripitaka, "ma i miei giovani discepoli ne possono vuotare qualche coppa."
     Il vecchio Chen ordinò: "Portate qualche piatto di magro e fate intiepidire il vino per riscaldare questi signori."
     I domestici disposero tavolini intorno al braciere e servirono cibo e vino. Quando il cielo divenne scuro, furono pregati di ritornare nella sala per la cena. Allora intesero gente per la strada che esclamava: "Che freddo! Il fiume si è ghiacciato."
     Tripitaka si inquietava: "Consapevole del Vuoto, come si fa, se il fiume è ghiacciato?"
     "È un freddo venuto all'improvviso" intervenne il vecchio Chen. "Ci sarà un po' di ghiaccio in prossimità della riva."
     "Per quanto è largo, è tutto un blocco di ghiaccio liscio come uno specchio" esclamavano i passanti. "C'è gente che ci cammina sopra."


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