Poiché i due vecchi insistevano, Scimmiotto prese con la punta delle dita un pezzo di metallo di circa mezza oncia e lo tese al monaco cinese dicendo: "Maestro, prendetelo a titolo di pia donazione, per non deludere la buona intenzione di questi nobili vecchi."
Con ciò si congedarono e raggiunsero la sponda del fiume. Ma gli zoccoli del cavallo scivolavano sul ghiaccio: per poco Tripitaka non cadde giù.
"Maestro, non è facile avanzare in queste condizioni" si inquietò Sabbioso.
"Aspettate!" gridò Porcellino. "Chiedete una balla di paglia al vecchio signor Chen."
"A che serve?" si stupì Scimmiotto.
"Già, come potresti saperlo? Si avvolgono nella paglia gli zoccoli del cavallo per impedire che scivoli; non c'è altro modo di evitare al maestro di fare un ruzzolone."
Il vecchio Chen, che guardava e sentiva dalla riva, fece portare la balla di paglia e poterono ripartire.
Dopo tre o quattro li, Porcellino tese a Tripitaka il bastone da pellegrino con nove anelli e gli disse: "Maestro, tenete questo di traverso sul cavallo."
"Bestione, che cosa fai?" intervenne Scimmiotto. "Tocca a te di portare il bastone, perché lo dài al maestro?"
"Tu non hai mai camminato sul ghiaccio" replicò Porcellino. "Se lo avessi fatto, sapresti che qua e là nella superficie gelata si formano dei buchi. Se ci caschi scendi giù con un bel gorgoglio, come se scivolassi in una gran marmitta di cui si chiuda il coperchio, e non riesci più a risalire. Per evitarlo, bisogna tenere in mano un oggetto troppo largo per passare dal buco."
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