La promessa riempì di gioia i vecchi Chen, che ordinarono di servire un pasto di magro.
I tre discepoli si rifocillarono, lasciarono bagaglio e cavallo in custodia dai Chen, lustrarono le armi e ritornarono al fiume.
Certo che
Andar sui ghiacci non è naturale,
È un'avventura che può finir male.
Se poi si spezzano incontri guai
E alla tua meta non giungerai!
Se non sapete, in fin dei conti, come riuscirono a salvare il monaco cinese, ascoltate il seguito.
CAPITOLO 49
GUANYIN IN TENUTA DI CASA
IN CUI TRIPITAKA, PRIGIONIERO SOTTO LE ACQUE, VIENE SALVATO DA GUANYIN CON UNA NASSA.
I tre discepoli, dopo essersi congedati dal vecchio Chen, ritornarono in riva al fiume.
"Fratelli" disse Scimmiotto, "decidete chi di voi deve scendere in acqua per primo."
"Noi due non siamo più forti di tanto" obiettò Porcellino. "Non sarebbe meglio che per primo scendessi tu?"
"Se si trattasse di un mostro di montagna, potrei anche fare tutto da solo. Ma come sapete nelle operazioni acquatiche non mi trovo a mio agio. Per muovermi là sotto devo separare le acque, oppure trasformarmi in pesce o in granchio: ma in quelle condizioni non posso usare il mio randello, e perciò non sono in grado di battere una creatura malefica. È meglio che ci andiate voi, che avete familiarità con l'acqua."
"Io certo in acqua mi muovo bene, fratello" rispose Sabbioso. "Ma le mie possibilità dipendono dalla profondità a cui si deve arrivare. Andiamoci tutti insieme. Tu potresti trasformarti in qualcosa che io possa portare facilmente, mentre andiamo alla ricerca del rifugio dell'orco. Quando lo avremo localizzato, tu andrai in avanscoperta. Se troveremo il maestro sano e salvo, uniremo le nostre forze per liberarlo. Se invece scopriremo che non è stato catturato da quel mostro, oppure che è già stato ucciso e mangiato, sarà inutile insistere e bisognerà cercare qualche altra soluzione. Non vi pare?"
|