Wu Cheng'en
VIAGGIO IN OCCIDENTE


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     "Va bene. Chi di voi due mi porterà?"
     Porcellino si rallegrava segretamente della proposta: "Quella scimmia maledetta me ne ha giocati, di tiri! Se la porto io, avrò l'occasione di prendermi la rivincita, visto che in acqua non si sa sbrogliare."
     "Ti porto io, fratello" propose Porcellino, facendo un risolino torto.
     Scimmiotto leggeva in lui come in un libro aperto, ma fece finta di niente: "Tanto meglio, sei più robusto di Sabbioso."
     Così Porcellino lo prese sulle spalle ed entrarono in acqua seguendo Sabbioso, che faceva da battistrada. Percorso un centinaio di li sul fondo del fiume, il bestione volle attuare il suo piano. Ma Scimmiotto, che stava attento, si trasformò in una pulce e si attaccò solidamente a un orecchio; sulle spalle gli lasciò un sosia, ottenuto dalla trasformazione di un pelo.

     Il bestione fece mostra di inciampare e diede una bella spinta al suo fardello proiettandolo nella corrente, che se lo portò via.
     "Ma che cosa fai!" s'indignò Sabbioso. "Avrei capito che lasciassi cadere nostro fratello nel fango; ma perderlo a quel modo!"
     "Maledetta scimmia! Scivola via e scompare al primo scossone. Faremo a meno di lui; andiamo avanti."
     "Nemmeno per sogno, lo dobbiamo ricuperare. Anche se non si trova a suo agio nell'acqua, è certo più furbo di noi due messi insieme. Io non vado avanti, se non lo si ritrova."
     A questo punto si sentì la voce di Scimmiotto che diceva: "Andate avanti! Non l'avete mica seminato, il vecchio Scimmiotto."
     "Meno male" disse Sabbioso mettendosi a ridere. "Ora, bestione, passerai un brutto quarto d'ora: vedrai che cosa avrai guadagnato con i tuoi stupidi scherzi! Lo senti ma non lo vedi: che cosa conti di fare?"


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