Wu Cheng'en
VIAGGIO IN OCCIDENTE


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     Porcellino spaventato si prosternò nel fango: "Sono in torto, fratello. Aspetta che abbiamo salvato il maestro e risaliamo a riva: ti presenterò le mie scuse. Ma dove sei? Mi fai morire di paura! Ti supplico, fatti vedere: ti porterò come si deve, non mi permetterò più di combinare imbrogli."
     "Sta tranquillo, mi stai già portando come si deve. Non ho tempo di farti paura. Dài, sbrigatevi, camminate più svelti."
     Porcellino si tirò su borbottando e chiedendo scusa, e riprese il cammino con Sabbioso.
     Dopo un altro centinaio di li videro un edificio a vari piani. Sopra l'ingresso c'era un'iscrizione in quattro grossi caratteri:

     RESIDENZA DELLA TARTARUGA ACQUATICA

     "Suppongo che il mostro abiti là" disse Sabbioso. "Ma come facciamo a provocarlo a battaglia, se non sappiamo come stanno le cose?"

     "Consapevole della Purezza, vedi acqua davanti alla porta?"
     "No, non ce n'è."
     "Allora nascondetevi. Andrò io in cerca di informazioni."
     Diavolo di un grande santo! Si staccò dall'orecchio di Porcellino e si trasformò in una signora gambero dalle lunghe zampe. Giunto in breve alla soglia, vide il mostro assiso in trono con una signora perca in abito a righe seduta al suo fianco; ai lati si tenevano file e file di gente acquatica: parlavano appunto del monaco cinese e di come cucinarlo. Scimmiotto guardò intorno, ma non lo vide da nessuna parte. Passava in quel momento sotto la galleria ovest un'altra signora gambero di corporatura matronale; Scimmiotto le andò incontro e chiese: "Signora moglie del fratello maggiore, dove sarebbe questo monaco cinese di cui si parla tanto?"


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