"Tu dove vai, fratello?"
"Faccio un salto sul Potalaka, per chiedere alla pusa da dove viene e come si chiama questo mostro. Individuerò il luogo d'origine e andrò a catturare i suoi familiari e i suoi vicini; a quel punto vedrete che riusciremo a prendere anche lui e a liberare il maestro."
"Ma fratello" obiettò Porcellino, "è un metodo molto complicato: prenderà un sacco di tempo."
"Vedrai che non sarà né complicato né lungo. Ora parto e tornerò presto."
Il grande santo si allontanò su una luce di buon augurio e andò dritto nei mari del Sud. In meno di un'ora arrivò in vista del Potalaka e atterrò sulla sua cima, dove lo accolsero gli dèi dei ventiquattro sentieri, il protettore della montagna, il novizio Moksa, il ragazzo di Buona Fortuna e la figlia del drago Porta Perla. Gli vennero incontro per riceverlo e chiesero: "Qual buon vento, grande santo?"
"Ho bisogno di vedere la pusa."
"Fin da stamane se n'è andata nel bosco di bambù senza permettere a nessuno di seguirla. Sapeva che voi sareste venuto, e ci ha incaricato di ricevervi. Poiché non potete incontrarla subito, vi preghiamo di accomodarvi alla Rupe Turchese ad aspettare che si faccia viva e prenda le disposizioni necessarie."
Il ragazzo di Buona Fortuna lo salutò con particolare gentilezza: "Devo ringraziare la vostra eminente santità della generosità che mi ha dimostrato in una certa occasione. La pusa non mi ha abbandonato e mi ha concesso il privilegio di tenermi con sé: non la lascio mai e la servo ai piedi del trono di loto. Mi colma veramente di segni di bontà."
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