Tripitaka, più o meno tranquillizzato, continuò il cammino. All'imbocco della valle spinse il suo cavallo su per il pendio: che montagna!
Uno strapiombo da dar le vertigini,
Creste come tagliate col coltello
Bucan le nubi e nascondon l'azzurro.
Quegli ammassi di rocce sembran tigri
Acquattate, e gli abeti come draghi.
Cantano uccelli sui rami del prugno
Profumato; ai suoi piedi rumoreggia
L'acqua gelata del torrente. Il picco
Si copre di una nube minacciosa.
Turbina neve, il vento morde; tigri
Affamate ruggiscono. Dei corvi
Volano neri; il cervo va cercando
Un riparo. Infelice il viaggiatore
Avanza con gran pena; copre il capo,
Aggrotta i sopraccigli e abbuia il volto.
I quattro pellegrini stavano superando questo pericoloso passo e sfidavano il freddo e la neve, quando videro da lontano edifici, terrazze e alte torri di linee pure ed eleganti: un sontuoso ritiro fra le montagne.
"Discepoli!" gridò lieto il monaco cinese. "Che fortuna trovare edifici fra queste montagne, dopo una giornata di freddo e di fame! Sarà un villaggio, oppure un monastero o un romitaggio. Chiederemo l'elemosina di un pasto e ripartiremo dopo aver mangiato."
Scimmiotto osservò accuratamente aguzzando gli occhi: ristagnava in cielo un vapore maligno, che formava una piccola nube scura. Si volse a Tripitaka: "Maestro, questo è un brutto posto."
"Non mi pare. Guarda che belle torri e padiglioni!"
"Voi che ne sapete, maestro?" replicò ridendo Scimmiotto. "Sulla strada dell'Ovest ci sono tanti mostri, diavoli e lamie espertissimi nel far comparire edifici illusori. Può capitare che le torri più belle e i più ameni padiglioni sorgano solo per ingannare la gente. Per esempio, una delle nove specie di figli che i draghi possono generare, il bivalve gigante shen, sa emettere vapori che prendono forma di un intero castello, con parco e stagno. Producono questi miraggi in riva ai grandi fiumi, quando l'aria è brumosa. Tutti gli uccelli di passaggio che si posano sugli alberi di quel parco sono inghiottiti dallo shen, anche se fossero uno stormo di migliaia o di diecine di migliaia. I miraggi sono cose pericolose: bisogna tenersi alla larga."
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