Wu Cheng'en
VIAGGIO IN OCCIDENTE


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     "Che zucca dura!" brontolava il vecchio.
     "Fate come vi pare, vecchio mio" rispose Scimmiotto; "ma non perdete il conto: per ogni botta che mi date, mi dovete un litro di riso."
     Il vecchio lasciò subito cadere il bastone e corse a chiudersi in casa urlando: "Il diavolo! Il diavolo!" Si sentì un gran trambusto là dentro; barricavano le porte e le finestre.
     A vedersi chiudere la porta in faccia, Scimmiotto pensava: "Quel vecchio brigante diceva che hanno messo la pentola al fuoco, ma mi chiedo se sarà vero. Come dice l'adagio: Il taoista elemosina dal saggio, il buddista dallo stolto. Entriamo a controllare."
     Si rese invisibile e si intrufolò in cucina, dove in effetti vide una pentola piena a metà di riso che bolliva sul focolare. Vi tuffò la sua ciotola, la riempì per bene e se ne tornò sulle nuvole.

     Nel frattempo Tripitaka era stato per un po' dentro il cerchio ad aspettare Scimmiotto che non tornava. Scrutava l'orizzonte con aria sconsolata e borbottava: "Dove si sarà mai ficcata a mendicare quella benedetta scimmia?"
     "Figuriamoci se sarà andato a mendicare!" sogghignava Porcellino. "Quello va a passeggio per divertirsi e lascia noi prigionieri nel pollaio."
     "Perché prigionieri nel pollaio?"
     "Lo sapete, no?, che gli antichi per fare un pollaio tracciavano una riga per terra. E ha avuto il coraggio di dirci che è la migliore protezione contro lupi, tigri eccetera: se ne capitassero davvero, ci troverebbero serviti sul vassoio."
     "E allora, Consapevole delle Proprie Capacità, che cosa proponi di fare?"


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