cristallizzazioni di vapori di buon augurio, croste verdazzurre di licheni; corsi di rocce dalle forme strane, zigzag di ripidi sentieri; danze di fenici come nelle isole incantate; risuonavano fischi di gibboni e canti d'uccelli in un bel paesaggio.
Nei luoghi più soleggiati i susini incominciano a fiorire, mille bambù verdeggiano, mentre in fondo al burrone dura ancora la neve e il torrente è parzialmente ghiacciato. La seducente foresta di pini e cedri si adorna dei fiori rossi delle camelie di montagna.
Ma Scimmiotto non era nello stato d'animo di perdersi a contemplare il paesaggio. Avanzò a lunghi passi verso l'ingresso della grotta e apostrofò i mostriciattoli con voce tonante: "Filate ad avvertire il vostro padrone che sono qui: sono il discepolo del santo monaco cinese, Consapevole del Vuoto, Grande Santo Uguale al Cielo. Ditegli di liberare subito il mio maestro, se non volete che vi ammazzi."
La banda dei mostriciattoli si precipitò all'interno per annunciare: "Maestà, c'è alla porta un monaco con la faccia pelosa e la bocca storta, che dice di chiamarsi Consapevole del Vuoto. È venuto a reclamare il suo maestro."
L'orco si rallegrò: "Eccolo qua. Da quando ho lasciato la mia casa d'origine e sono sceso in questo basso mondo, non ho mai avuto un'occasione seria di esercitare la mia arte militare. Sono sicuro che questo è un avversario al mio livello." E ordinò: "Alle armi, ragazzi!"
Tutti i diavoli dell'antro dovettero riunire tutte le loro energie per correre a portare all'orco una lancia d'acciaio lunga dodici piedi. "State pronti, ragazzi. Chi avanza sarà premiato, chi cede terreno sarà punito."
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