E si fece sulla porta, seguito da tutti i suoi, a gridare: "Dove sarebbe questo Scimmiotto Consapevole del Vuoto?"
Il Novizio, che si era defilato, constatò che il mostro aveva un aspetto spaventoso:
Un unico grande corno ricurvo, occhi scintillanti; sul cranio ha una protuberanza callosa, il collo mostra una pelle nera e lustra; lunga lingua, grossi denti ingialliti allineati dentro la grande bocca.
Lo ricopre un cuoio peloso dai riflessi color indaco. I muscoli sono duri come acciaio. È simile al rinoceronte acquatico, ma non vede nell'acqua; simile al bue, ma non tira l'aratro. Non è utile come il bufalo, che suda al chiar di luna, ma possiede una forza da far tremare cielo e terra.
Nelle grandi mani blu dai tendini nodosi stringe minacciosa la lancia d'acciaio. Dal suo aspetto feroce, si capisce che non porta invano il titolo di Grande Re Rinoceronte.
"Ecco qua tuo nonno materno Scimmiotto" ironizzò il grande santo facendosi avanti. "Rendimi il mio maestro prima che sia troppo tardi, e te la passerai liscia. Ma basta che tu abbia un momento di incertezza, per garantirti morte senza sepoltura."
"Castigherò la tua temerità, brutta scimmia. Che abilità puoi avere, per vantarti tanto?"
"Maledetta creatura, tu non mi hai visto all'opera!"
"Il tuo maestro è venuto a rubare nel mio guardaroba: l'ho catturato e intendo cuocerlo al vapore. Tu chi credi di essere per venire a reclamarlo?"
"Il mio maestro è un monaco onesto e buono; figuriamoci se è venuto a rubare i tuoi ordigni malefici. Chi vuoi che ti creda?"
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