"È arrivato il Grande Santo Uguale al Cielo."
Il signore della Virtù dell'Acqua spedì subito tutti i re draghi a ispezionare i quattro mari, i cinque laghi, gli otto fiumi, i quattro corsi d'acqua, i tre canali, i nove affluenti, senza trascurare pozzi, ruscelli e pozzanghere. Poi si raddrizzò il berretto, strinse meglio la cintura e uscì ad accogliere Scimmiotto davanti al palazzo. Mentre lo invitava a entrare disse: "Abbiamo avuto quella richiesta di ispezione del servizio di sorveglianza, caso mai nel nostro dipartimento si trovi qualche dio con grilli mondani per la testa. La verifica è ancora in corso."
"Non credo che il mio diavolo sia una divinità acquatica; ha poteri troppo estesi. Ho avuto l'aiuto di Li e di suo figlio, assistiti da due duchi del tuono, ma sono stati disarmati con un cerchio magico. In mancanza di meglio ho chiesto aiuto al signore della Virtù del Fuoco, che è venuto con i suoi; ma purtroppo quell'anello gli ha portato via draghi e cavalli. Di solito, chi non teme il fuoco teme l'acqua. Perciò vengo a chiedervi se mi potete aiutare con i vostri mezzi. Oltre a salvare il mio maestro, bisogna ricuperare tutta l'attrezzatura che è caduta nelle mani di quell'animale."
Virtù dell'Acqua ordinò subito al Conte del Fiume Giallo di accompagnarli per dare aiuto. Il conte si cavò dalla manica una ciotola di giada bianca: "Questo è il recipiente per l'acqua che ho a portata di mano. Spero che basti."
"Quella tazza da tè?" obiettò Scimmiotto. "Come farete ad annegarci un diavolo?"
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