Resosi conto di quanto fosse tesa la situazione, Scimmiotto si strappò un ciuffo di peli, li sparpagliò intorno e gridò: "Trasformazione!"
Subito una quarantina di scimmiottini si gettarono sul mostro per immobilizzarlo, tenendogli le gambe, afferrandolo alla vita, mettendogli le dita negli occhi, tirandolo per i capelli. La creatura fu colta dal panico e tirò fuori l'anello; allora Scimmiotto e il re celeste fuggirono su una nuvola e rimontarono in vetta. Il diavolo gettò in aria il cerchio, che ricadde aspirando tutti gli Scimmiotti ritrasformati in peli, e rientrò per festeggiare allegramente la vittoria.
"Il grande santo è sempre il migliore!" gridò il principe. "Questo incontro di pugilato è stato un vero lavoro di ricamo, fiori su broccato. E la dimostrazione del tuo metodo di moltiplicazione del corpo è stata perfetta."
"Signori, voi che vi siete trovati a fare da spettatori" chiese Scimmiotto, "che cosa pensate delle prestazioni di quella creatura confrontate con le mie?"
"Pugno impreciso, gioco dei piedi più lento" rispose il re Li; "non ha la tua iniziativa e prontezza di riflessi. Quando hai usato la moltiplicazione, ha dato segni di smarrimento. Ecco perché non se la cava mai senza ricorrere alla sua risorsa segreta, quell'anello magico."
"Già; se non fosse per quel cerchio, non sarebbe difficile metterlo sotto" commentò Scimmiotto.
"Bisogna portargli via quella roba. Poi provvederemo noi a catturarlo" dissero Virtù dell'Acqua e il conte del fiume.
"Ma come si fa? Bisognerebbe rubare."
|