Wu Cheng'en
VIAGGIO IN OCCIDENTE


Pagina 1015
1-100- 200-300- 400-500- 600-700- 800-900- 1000-1100- 1200-1300- 1400-1500- 1600-1700- 1800-1900-1924

[Indice]

     Scimmiotto, molto interessato, domanḍ: "Nonna, che distanza c'è da qui a quel monte?"
     "Una trentina di li" rispose la donna.
     "Bene. Maestro, rassicuratevi: andṛ ad attingere di quell'acqua." E raccomanḍ a Sabbioso: "Prenditi cura del maestro. Se le vecchie si comportano male, ricordati dei metodi che usavi una volta: fai le boccacce per spaventarle e tienile quiete fino al mio ritorno."
     Intanto la donna era andata a prendere un grosso vaso di ceramica, che gli porse dicendo: "Se poteste abbondare nel prendere quell'acqua, ci resterebbe poi una provvista per i casi urgenti."
     Scimmiotto prese il vaso, usć dalla capanna e monṭ su una nuvola.
     "Avi miei!" griḍ la buona donna inginocchiandosi. "Il monaco sa cavalcare le nuvole!"
     Corse a cercare le sue coetanee perché venissero a prosternarsi davanti al monaco cinese: lo trattarono da arhat e da pusa. Poi misero l'acqua al fuoco e prepararono un pasto da offrire ai loro ospiti.

     Intanto Scimmiotto, con una capriola nelle nuvole, giunse in vista di una montagna e abbasṣ la sua nuvola per contemplare il magnifico spettacolo:

     L'erba svolge un tappeto verde brillante sotto il broccato dei fiori selvatici. Liane e cespugli invadono conche e valli, la foresta ricopre le cime. Cantano gli uccelli, volano stormi di oche, il cervo beve alla fonte, il gibbone si arrampica [...]

     Sul versante nord si vedeva la corte di una fattoria, da cui veniva l'abbaiare dei cani. Egli scese in quel bel posticino:

     Un ponticello passa l'acqua viva,
     La capanna si addossa alla collina.


[Pagina Precedente] - [Indice] - [Pagina Successiva]