"Che cosa vi viene in mente? Gentiluomo non muta nome in casa né cognome in viaggio, come dice l'adagio. Si capisce, che sono Consapevole del Vuoto."
"Tu sai chi sono io?"
"Da tanto tempo salgo montagne e attraverso fiumi, per seguire la giusta Via del Buddha, che ho perso d'occhio gli amici della mia gioventù. Non li vedo da tanto tempo, che forse potrei incontrarne qualcuno senza saperlo più riconoscere. Il vostro nome l'ho sentito dalla gente che abita nel villaggio presso il Fiume della Maternità."
"Va per la tua strada e lascia me sulla mia. Perché mi sei venuto a disturbare?"
"Il mio maestro ha bevuto per errore l'acqua di quel fiume, che lo ha messo incinto e gli ha procurato mal di pancia. Sono venuto qui soltanto per chiedere una tazza di acqua della Sorgente degli Aborti, per liberarlo da questa prova."
"E il tuo maestro sarebbe Tripitaka dei Tang?" chiese il taoista infuriato roteando gli occhi.
"Proprio così."
"Ti risulta di aver mai incontrato un santo re fanciullo?" insisté quello digrignando i denti.
"Sarà per caso Bimbo Rosso, che viveva sul Monte del Singhiozzo? Perché me lo chiedete?"
"Perché è mio nipote. Io sono il fratello di suo padre, il re diavolo toro, che mi ha scritto una lunga lettera su come Scimmiotto, primo discepolo di Tripitaka dei Tang, lo ha trattato in modo odioso e l'ha ucciso. Non sapevo come fare a vendicarlo; ma ecco che mi vieni tu stesso a cercare: e vorresti anche dell'acqua!"
"Maestro, vi sbagliate. Ero un grande amico del vostro nobile fratello. Da giovani eravamo fratelli giurati nella confraternita dei sette. Mi dispiace di non avervi subito presentato i miei rispetti: non sapevo della vostra parentela. Quanto al vostro stimato nipote, in realtà gode ottima salute e ha trovato una sistemazione eccellente al servizio di Guanyin: ora è il suo ragazzo di Buona Fortuna. Se la passa certo meglio di voi e di me: e venite a rimproverarmi!"
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