Wu Cheng'en
VIAGGIO IN OCCIDENTE


Pagina 1019
1-100- 200-300- 400-500- 600-700- 800-900- 1000-1100- 1200-1300- 1400-1500- 1600-1700- 1800-1900-1924

[Indice]

     Il taoista esplose: "Sentila, la scimmia maledetta! Secondo te, mio nipote se la passerebbe meglio da schiavo in servitù che da libero re. Basta con le insolenze. Ti farò assaggiare il mio uncino."
     Scimmiotto parò il colpo con la sua sbarra: "Maestro, non ci accapigliamo; datemi un po' di quell'acqua e me ne vado."
     "Macaco maledetto! Non capisci che ti stai giocando la pelle? Se riuscirai a sostenere tre scontri, ti darò l'acqua. Altrimenti giudicherò vendicato mio nipote quando ti avrò ridotto in ragù."
     "Ti insegnerò io le buone maniere, creatura immonda!" gridò il grande santo. "Vuoi batterti? Ti accontento subito."
     E colpì con la sua sbarra, cui il taoista oppose lo scettro a uncino. Davanti all'eremitaggio dell'Unione Immortali si svolse un terribile duello.


     Il santo monaco aveva bevuto per errore l'acqua che fa concepire. Il novizio aveva perciò chiesto aiuto all'immortale Come Mi Vorrai. Non poteva sapere che di fatto era un essere malefico, impadronitosi della sorgente con la forza. Non parlarono di aborti, ma di vecchi risentimenti e litigarono senza cedere l'uno all'altro. Scambiandosi dure parole scaldarono gli animi, vennero alle minacce e ai propositi di vendetta.
     Uno voleva l'acqua per salvare la vita del suo maestro, l'altro la rifiutava perché il nipote aveva perduto la sua libertà. L'uncino dello scettro era più insidioso dello scorpione, la sbarra cerchiata d'oro più brutale del drago. L'uno dispiega la sua forza mirando al petto, l'altro dispiega l'inganno cercando di agganciare le gambe. Un colpo basso della sbarra può infliggere gravi ferite; se il gancio alza il tiro minaccia la testa.


[Pagina Precedente] - [Indice] - [Pagina Successiva]