Né mercurio né piombo han soffio-madre:
Per l'elisir servono sabbia e droga.
Quando il concepimento è una follia,
Per terra-madre è facile aver merito.
Or l'eterodossia vien rovesciata,
Il maestro dello spirito ritorna.
Trasportato da fausta luce, Scimmiotto raggiunse Sabbioso e se ne ritornarono insieme, contenti di essersi procurati vera acqua. Quando giunsero alla capanna, trovarono Porcellino, con il suo pancione incinto, che gemeva appoggiato allo stipite.
Scimmiotto si avvicinò a passi felpati: "Bestione mio, sei pronto per la sala parto?"
"Non scherzare fratello" replicò Porcellino che era allo stremo. "Hai portato l'acqua?"
Il Novizio voleva continuare a burlarlo, ma sopraggiunse Sabbioso che gridava allegro: "L'acqua è arrivata, ecco l'acqua!"
Tripitaka si inchinò faticosamente, vincendo il dolore: "Vi siete dati molta pena, discepoli miei."
Anche la vecchia era contenta; con le sue amiche uscì a complimentarsi: "Nobili pusa, che fortuna inaudita!" Poi cercò una tazza di porcellana decorata, la riempì a metà e la tese a Tripitaka: "Bevete piano, reverendo; basterà un sorso per interrompere la gravidanza."
"A me la tazza non serve" brontolò Porcellino. "Fatemi bere dal secchio."
"Ci farete morire di paura, monsignore!" esclamò la vecchia. "Se vuotate il secchio, non dissolverete soltanto il feto, ma anche le vostre budella."
Il bestione ebbe una tal paura che non osò fare a modo suo e si accontentò di sorseggiare mezza tazza.
In breve entrambi si sentirono rimescolare il ventre con dolori più forti che mai: si sarebbe detto che là dentro cigolasse una vecchia carrucola rugginosa. Alla fine il bestione non ne poté più: grande bisogno, piccolo bisogno, resti della gravidanza, tutto premeva per uscire con urgenza. Anche il monaco cinese cercò precipitosamente un angolino appartato in cui soddisfare le stesse necessità.
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