Wu Cheng'en
VIAGGIO IN OCCIDENTE


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     Tripitaka dovette tirare le redini del cavallo, perché la gente gli ostacolava il cammino; in un attimo, con suo spavento, la strada fu bloccata da quella folla che cinguettava lietamente.
     "Io sono castrato" proclamava Porcellino ai quattro venti. "Non sono altro che un maiale castrato."
     "Non occorre dir balle" considerò Scimmiotto. "Basterà che tu gli faccia vedere che bel ragazzo sei."
     Porcellino incominciò a scuotere la testa, a stendere e agitare le sue larghe orecchie a ventaglio, a torcere la bocca in forma di ninfea pendula e a emettere una serie di grugniti: cose che mandarono gambe all'aria dallo spavento le donne che lo vedevano da vicino. Lo attestano i versi:

     Passava il santo monaco dal paese dei Liang,
     Luogo privo di yang e abitato da donne.

     Contadine, artigiane, letterate, mercanti,
     Pescatrici e braccianti: si vedon solo femmine.
     Invitan civettuole e vogliono sedurre
     Ogni maschio che passa. Se il nostro Porcellino
     Non fosse tanto brutto, come resisterebbe
     All'insidia incantevole?

     L'impressione fu tale che non osavano più avvicinarsi. Curvavano la schiena e si torcevano le mani, scuotevano il capo e si mordevano le dita, ma non smettevano di contemplare il monaco cinese con tremiti e brividi. Anche Scimmiotto, per farsi largo, fece le sue smorfie e Sabbioso, il patibolare, prese un'aria ancora più tetra. Porcellino tirava il cavallo per le redini, alzando il grugno e dimenando senza posa le orecchie. Inoltrandosi lungo la strada ammiravano il bell'ordine degli edifici del sobborgo, le botteghe dalle ricche vetrine che offrivano sale e riso in quantità, le taverne e le case da tè. Le mercanzie si accumulavano sulla terrazza della torre del tamburo; padiglioni e magazzini erano chiusi da tende. Giunti in capo alla strada, una doganiera gridò loro: "Forestieri che venite da lontano, non potete entrare in città senza autorizzazione. Fatevi registrare al posto di accettazione, consegnate le vostre carte e aspettate che siano esaminate da sua maestà la regina. Non potrete ripartire senza il visto."


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