Wu Cheng'en
VIAGGIO IN OCCIDENTE


Pagina 1044
1-100- 200-300- 400-500- 600-700- 800-900- 1000-1100- 1200-1300- 1400-1500- 1600-1700- 1800-1900-1924

[Indice]

     La regina, che li sentiva, fece portare grandi coppe. Le funzionarie del servizio privato si affrettarono a presentare dei nappi a foggia di pappagallo, dei calici a forma di cormorano, boccali d'oro, tazze d'argento, coppe di vetro, caraffe d'ambra, grandi ciotole di cristallo e altre più piccole dette di Penglai. Tutti questi recipienti furono riempiti di densi liquidi e aromatici, e ciascuno ne ebbe la sua parte.
     Poi Tripitaka si alzò, si inchinò giungendo le mani e disse alla regina: "Vi siamo molto grati, vostra maestà, di questo sontuoso festino. Abbiamo molto bevuto. Ora vi prego di riprendere le vostre funzioni per vistare il passaporto dei miei discepoli, in modo da permettermi di accompagnarli tutti e tre fuori della città senza altro indugio."

     La regina acconsentì, prese il reverendo per mano e, dopo avere congedato i convitati, salì alla sala di udienza. Voleva cedere il trono a Tripitaka, ma egli protestò: "No, non è opportuno. Come ha detto la grande precettrice, solo domani entreremo nella via gialla. L'umile monaco che sono non si può permettere di montare prematuramente sul trono per proclamarsi l'Unico. Oggi tocca a voi apporre il vostro sigillo sul passaporto per congedare i miei discepoli."
     La regina prese quindi posto sul giaciglio del drago, dopo aver fatto collocare a sinistra una poltrona dorata su cui invitò il monaco a sedersi. I discepoli furono convocati per procedere all'esame del documento. Il grande santo chiese a Sabbioso di prenderlo dalla sacca e lo presentò rispettosamente reggendolo con le due mani. La regina lo lesse attentamente: in alto si vedevano i nove preziosi sigilli dell'imperatore dei grandi Tang, e sotto quelli del paese degli Elefanti Sacri, del regno del Gallo Nero e di quello di Carrolento.


[Pagina Precedente] - [Indice] - [Pagina Successiva]