"Dunque vi chiamate Chen, caro fratello!" esclamò la regina con una graziosa risatina quando ebbe finito di leggere.
"Chen era il mio nome laico di famiglia; in religione mi chiamo Xuanzang. Mi chiamano anche Tang, perché il sovrano dei Tang mi ha concesso l'insigne favore di considerarmi suo fratello minore."
"Perché i nomi dei vostri eminenti discepoli non figurano su questo documento?"
"I miei tre stupidi discepoli non appartengono alla corte dei Tang."
"E se non vi appartengono, come hanno acconsentito a seguirvi?"
"Il più anziano viene dal paese di Aolai, nel continente orientale; il secondo da un villaggio tibetano del continente dell'Ovest e l'ultimo dal Fiume delle Sabbie Mobili. Tutti e tre hanno commesso crimini e trasgredito i regolamenti celesti; la pusa Guanyin dei mari del Sud li ha liberati dalle pene che erano state loro inflitte e li ha convertiti e riportati al bene. Hanno acconsentito a fornire la mia protezione nella ricerca delle scritture nel Paradiso dell'Ovest, per acquisire meriti che riscattino le loro colpe. Il loro nome non è scritto sul passaporto, perché tutti e tre sono divenuti miei discepoli dopo la partenza, nel corso del viaggio."
"Aggiungerò i loro nomi, volete?"
"Sia fatta la volontà di vostra maestà."
La regina fece portare scrittoio e pennello, strofinò l'inchiostro sulla pietra sino a formarne uno strato spesso e odoroso, vi intinse le setole del pennello finché ne furono ben intrise e aggiunse in fondo al foglio i nomi di Scimmiotto Consapevole del Vuoto, Porcellino Consapevole delle Proprie Capacità e Sabbioso Consapevole della Purezza. Poi prese il sigillo reale e lo impresse con cura, aggiunse la sua firma e fece riconsegnare il passaporto a Scimmiotto. Questi a sua volta lo diede a Sabbioso da riporre.
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