Wu Cheng'en
VIAGGIO IN OCCIDENTE


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     Un aculeo aggressivo e velenoso.
     Costa lavoro fabbricare miele!
     Vola e torna, modesta e infaticabile.
     Ma quest'ape ha un suo piano di battaglia,
     Mentre vola danzando verso l'uscio.

     Scimmiotto si insinuò attraverso una fenditura del battente, superò anche la porta interna e vide il mostro femmina seduto sotto un chiosco fiorito e circondato da servette in abiti ricamati a vivaci colori, pettinate con i capelli in due crocchie. Tutte cianciavano allegre di chissà che cosa. Scimmiotto si posò discreto sullo stipite della porta, donde poteva ascoltare a suo agio, e vide giungere due ragazze con i capelli in disordine, raccolti evidentemente in fretta e furia. Ciascuna portava un piatto caldo di panini cotti al vapore: "Signora, questi sono farciti di carne umana, e quest'altri di formaggio di soia."

     "Ragazze, accompagnate qui il fratello imperiale" disse sorridendo l'orchessa.
     Varie servette si diressero verso il fondo e ne ritornarono sostenendo il monaco cinese. Il maestro aveva il volto cereo, le labbra pallide e gli occhi rossi gonfi di lacrime. "Santo cielo, me lo avrà avvelenato" sospirò Scimmiotto.
     L'orchessa gli andò incontro e lo prese per un braccio, scoprendo le sue dita fini come cipolline primaverili: "Rinfrancatevi. Qui non possiamo offrirvi il lusso e la ricchezza del palazzo della regina dei Liang, ma troverete tutta la quiete necessaria per pregare il Buddha e leggere i sutra. Con la mia compagnia, avrete cent'anni garantiti di vita armoniosa."
     Tripitaka taceva.
     "Smettete di tormentarvi" riprese l'orchessa. "So che al banchetto della regina non avete bevuto né mangiato, ma ora dovete rimettervi in forze. Scegliete fra questi piatti quello che preferite: uno è vegetariano, l'altro non lo è."


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