Wu Cheng'en
VIAGGIO IN OCCIDENTE


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     Tripitaka era irresoluto: "Devo tacere e rifiutare di mangiare? Ma questa non è la regina, che se non altro era una persona di buone maniere; questa è un'orchessa, a cui potrebbe saltare il ticchio di ammazzarmi. Che fare? I miei discepoli non sanno neppure in che mani sono caduto. Se mi uccide, non avrò sprecato la mia vita per niente?" Per quanto si arrovellasse, non vide altra soluzione che raccogliere tutto il suo coraggio e aprir bocca: "Di che cosa sono imbottiti?"
     "I panini vegetariani sono imbottiti di soia, gli altri di carne umana."
     "Il vostro povero monaco preferisce il piatto vegetariano."
     "Ragazze" disse l'orchessa sorridendo, "portate del tè caldo e servite a monsignore i panini di magro."
     Una delle servette pose rispettosamente davanti al reverendo una tazza di tè profumato. L'orchessa ruppe un panino e glielo porse. Lui rese la cortesia offrendole un panino non vegetariano, ma senza spezzarlo. La sua ospite si mise a ridere: "Perché non lo spezzate, fratello imperiale?"

     "Come monaco, non oso spezzare un pane che contiene carne."
     "Quando vi davate da fare nel Fiume della Maternità eravate meno scrupoloso. E io ho pur tastato il colaticcio di soia che mangiate voi."
     "Va nel fiume acqua lustrale" rispose Tripitaka; "e la soia non fa male."(45)
     A sentire la piega che stava prendendo la conversazione, Scimmiotto temette che il maestro finisse per mettere in pericolo la sua vera natura. Perciò riprese la propria forma, brandì la sua sbarra e tuonò: "Bestia immonda, un po' di contegno!"


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