Wu Cheng'en
VIAGGIO IN OCCIDENTE


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     Senza altri scambi di vedute l'orchessa raccolse le forze e, con lo stesso procedimento del giorno prima, incominciò a buttare fumo e fiamme. Alzò il tridente per colpire Porcellino, che schivò e le rispose con un colpo di rastrello, mentre Scimmiotto lo appoggiava con la sua sbarra. La creatura parava magicamente i colpi da tutte le parti e sembrava dotata di un numero incredibile di mani. Dopo quattro o cinque scontri, fu Porcellino a ricevere una puntura al labbro. Con quale arma? Mistero. Il bestione cercò scampo nella fuga, mordendosi la parte ferita e trascinandosi dietro il rastrello, con i segni del più vivo dolore. Scimmiotto, preoccupato, fece una finta con il randello e si disimpegnò a sua volta. L'orchessa tornò indietro in trionfo e ordinò alle ragazze di disporre pietre per bloccare l'ingresso.

     Sabbioso faceva pascolare il cavallo sul declivio, quando udì singhiozzi e piagnucolii, e vide arrivare Porcellino che gemeva e si copriva la bocca con le mani.
     "Che cosa ti è capitato?"
     "È spaventoso, mai sentito un dolore simile."
     Ed ecco sopraggiungere Scimmiotto: "Bravo bestione!" sogghignò. "Ieri ti divertiva la mia bozza sulla testa, ma oggi sei tu che ti sei preso una bella peste sulle labbra."
     "Non ce la faccio più!" ansimava Porcellino. "È un dolore insopportabile."
     Mentre i tre si trovavano nei guai, si vide comparire una vecchina che reggeva in mano un paniere verde di bambù.
     "Fratello" suggerì Sabbioso, "guarda quella vecchia: le potremmo chiedere informazioni su questa creatura, chi è e come fa a colpire in questo strano modo."


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