Wu Cheng'en
VIAGGIO IN OCCIDENTE


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     "Resta qui, la interrogo io" disse Scimmiotto. Ma osservandola attentamente notò l'aureola di nubi sopra il suo capo e l'alone profumato che la circondava.
     "Fratelli!" gridò il Novizio quando la riconobbe. "Che cosa aspettate? Venite a prosternarvi: è la nostra pusa!"
     Porcellino, malgrado il dolore, si gettò in ginocchio; Sabbioso si inchinò tenendo il cavallo per le briglie e Scimmiotto si inginocchiò anche lui a mani giunte: "Salve, efficientissima pusa Guanyin, sempre misericordiosa e compassionevole!"
     Dal momento che l'avevano riconosciuta, Guanyin montò sulle nuvole e a mezz'altezza riprese la sua forma, quella con il paniere dei pesci. Il Novizio la raggiunse per aria e dichiarò rispettosamente: "Scusate i vostri discepoli se non sono venuti ad accogliervi. Eravamo impegnati nei nostri sforzi per togliere il maestro dai guai e non sapevamo che ci avreste fatto l'onore di una visita. Speriamo ardentemente che ci aiuterete nella prova a cui ci sottopone questa diavolessa, che non è facile da maneggiare."

     "Anzi, è un mostro dei più temibili" rispose Guanyin. "Il suo tridente è fatto di due pinze che fin dalla nascita formano le sue zampe anteriori. Sulla coda ha un pungiglione ricurvo che infligge punture dolorose e si chiama dardo che rovescia il cavallo. Si tratta di uno spirito scorpione che ha sentito predicare il Buddha nel Monastero del Colpo di Tuono; il Beato la respinse con la mano, e lei lo punse al pollice. Anche lui ne ebbe un dolore intollerabile e la fece arrestare dai guardiani portatori di folgore. Poi fu liberata e venne qui. Ma non chiedete aiuto a me per salvare il vostro maestro, rivolgetevi a qualcun'altro: io non sopporto le punture degli scorpioni."


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