Wu Cheng'en
VIAGGIO IN OCCIDENTE


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     "Avrei preferito fare prima rapporto all'Imperatore di Giada. Ma dal momento che siete qui e che non vorrei fare cattive figure con Guanyin, proporrei di partire subito, senza bere nemmeno una tazza di tè, per limitare i rischi. Distruggiamo senza indugio questa creatura; il mio rapporto lo presenterò a cose fatte."
     Uscirono insieme dalla porta orientale del Cielo e subito raggiunsero il paese dei Liang dell'Ovest. "Ecco la montagna" disse il Novizio indicandola. Presero terra ai piedi dello schermo roccioso. Quando li vide arrivare Sabbioso disse a Porcellino: "Alzati, arriva nostro fratello con chi ci deve aiutare."
     "Scusate tanto" balbettò a fatica il bestione, che aveva ancora il labbro gonfio. "Sono malato, perciò non vi posso salutare come si deve."

     "È strano, per un monaco praticante" si stupì l'ufficiale astrale. "Quale malattia avete contratto?"
     "Stamane quella bestia mi ha punto sul labbro, mentre stavo combattendo con lei; e ancora mi duole."
     "Venite qui, che vi curo."
     Il bestione tolse la mano con cui copriva la bocca e balbettò: "Vi prego, guaritemi. Quando l'avrete fatto vi saprò ringraziare."
     L'ufficiale astrale palpò il labbro, ci soffiò sopra e il dolore scomparve. Porcellino, felice, si inchinò profondamente: "Che meraviglia!"
     "Potreste dare un'occhiata anche alla mia testa?" chiese Scimmiotto ridendo.
     "Perché? Voi non siete stato punto."
     "Sì, ieri è accaduto anche a me, e c'è voluta tutta la notte perché il dolore si attenuasse. Ma sento ancora prurito e non vorrei che stasera ricominciasse a dolere. Sarebbe meglio che guariste anche me."


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