Wu Cheng'en
VIAGGIO IN OCCIDENTE


Pagina 1068
1-100- 200-300- 400-500- 600-700- 800-900- 1000-1100- 1200-1300- 1400-1500- 1600-1700- 1800-1900-1924

[Indice]


     La brezza è profumata d'orchidee
     E l'acquazzone rinfresca il bambù.
     Invade l'artemisia le colline,
     Fiori e canneti coprono i ruscelli.
     Sono attirate le api vagabonde
     Dal melograno; si affolla di uccelli
     L'ombra dei salici. Come scambiarsi
     I dolci triangolari della festa
     Del Doppio Cinque e godersi la gara
     Delle barche, lontano da ogni fiume?

     Maestro e discepoli camminavano godendosi questo paesaggio del trionfo dello yang, mentre trascorreva la festa del solstizio d'estate, quando videro un'alta montagna sorgere sulla loro strada.
     Il reverendo tirò le redini e volse la testa per ammonire: "Consapevole del Vuoto, su una montagna simile bisogna stare attenti: temo che incontriamo altre creature malefiche."
     "Maestro, rassicuratevi. Abbiamo abbracciato con sincerità la nostra fede, in essa rimettiamo il nostro destino e perciò non abbiamo niente da temere."

     Confortato da queste parole, il reverendo frustò il suo cavallo drago per riprendere il cammino. Giunsero in breve sull'orlo di una rupe e guardarono davanti a sé: che spettacolo! [...]
     L'ascesa fino alla vetta fu lunga e faticosa; discesero poi lungo il versante occidentale, dove trovarono un tratto pianeggiante soleggiato. Porcellino, che voleva far mostra di energia, diede i bagagli a Sabbioso e corse a incitare il cavallo agitando il suo rastrello. Ma esso mantenne il suo ambio pacifico, senza farsi impressionare dagli urli e dalle minacce del bestione.
     "Perché vuoi farlo correre, fratellino?" intervenne Scimmiotto. "Lascialo andare a modo suo."


[Pagina Precedente] - [Indice] - [Pagina Successiva]