La brezza è profumata d'orchidee
E l'acquazzone rinfresca il bambù.
Invade l'artemisia le colline,
Fiori e canneti coprono i ruscelli.
Sono attirate le api vagabonde
Dal melograno; si affolla di uccelli
L'ombra dei salici. Come scambiarsi
I dolci triangolari della festa
Del Doppio Cinque e godersi la gara
Delle barche, lontano da ogni fiume?
Maestro e discepoli camminavano godendosi questo paesaggio del trionfo dello yang, mentre trascorreva la festa del solstizio d'estate, quando videro un'alta montagna sorgere sulla loro strada.
Il reverendo tirò le redini e volse la testa per ammonire: "Consapevole del Vuoto, su una montagna simile bisogna stare attenti: temo che incontriamo altre creature malefiche."
"Maestro, rassicuratevi. Abbiamo abbracciato con sincerità la nostra fede, in essa rimettiamo il nostro destino e perciò non abbiamo niente da temere."
Confortato da queste parole, il reverendo frustò il suo cavallo drago per riprendere il cammino. Giunsero in breve sull'orlo di una rupe e guardarono davanti a sé: che spettacolo! [...]
L'ascesa fino alla vetta fu lunga e faticosa; discesero poi lungo il versante occidentale, dove trovarono un tratto pianeggiante soleggiato. Porcellino, che voleva far mostra di energia, diede i bagagli a Sabbioso e corse a incitare il cavallo agitando il suo rastrello. Ma esso mantenne il suo ambio pacifico, senza farsi impressionare dagli urli e dalle minacce del bestione.
"Perché vuoi farlo correre, fratellino?" intervenne Scimmiotto. "Lascialo andare a modo suo."
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