Wu Cheng'en
VIAGGIO IN OCCIDENTE


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     "Non vi rendete conto che siamo in mezzo alle montagne!" esclamò Scimmiotto con una smorfia di disappunto. "Qui non ci sono né villaggi né botteghe. Anche se avessimo soldi, dove potremmo procurarci ceri e incenso?"
     "Spostati, scimmia zuccona" brontolò Tripitaka furioso. "Sostituirò l'incenso con un pizzico di terra."

     In lutto il santo monaco,
     Spinto dalla bontà,
     Recita sulla tomba
     Solitaria una prece.

     "Vi saluto, uomini coraggiosi, e vi prego di ascoltare la mia preghiera e di intendere le mie ragioni. Ricordate che io sono un cinese inviato in missione dall'imperatore Taizong per cercare i testi dei sutra nel Paradiso dell'Ovest. Mentre passavo per questo territorio, ho incontrato per caso la banda che avevate formato fra le montagne; io non vi conoscevo, non so nemmeno da quale cantone o prefettura venite. Vi ho supplicato con dolci e civili parole, ma non mi avete ascoltato e avete risposto alla bontà con l'ira. Allora vi siete imbattuti nel Novizio e siete caduti sotto i colpi della sua sbarra. Per pietà dei vostri cadaveri esposti alle intemperie, li ho fatti seppellire sotto un tumulo, ho usato rametti di bambù verde a guisa di bastoncini d'incenso e ho messo tutto il mio cuore in questa povera cerimonia. Non posso offrirvi che pietre insensibili e insipide, ma lo faccio con sincerità.

     "Quando giungerete davanti al tribunale infernale, e si sradicherà l'albero per giudicarne le radici, ricordate che lui si chiama Scimmiotto e io mi chiamo Chen: sono nomi diversi, ciascuno ha il suo. Ogni torto al suo autore, ogni debito al suo debitore: non vi querelate contro di me, il monaco in cerca delle scritture!"


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