Wu Cheng'en
VIAGGIO IN OCCIDENTE


Pagina 1086
1-100- 200-300- 400-500- 600-700- 800-900- 1000-1100- 1200-1300- 1400-1500- 1600-1700- 1800-1900-1924

[Indice]

     Tripitaka divenne livido e cadde da cavallo: "Maledetto macaco, vuoi farmi morire di paura! Porta via quella cosa, non farmela vedere!"
     Porcellino lanciò la testa con un calcio al bordo della strada e la coprì di terra con il suo rastrello. Sabbioso posò il carico e andò ad aiutare il maestro a rialzarsi.
     Il reverendo ritornò in sé, seduto per terra, e incominciò a recitare l'incantesimo della costrizione del cerchio. L'infelice Novizio si rotolava per terra, con le orecchie rosse, la faccia scarlatta e gli occhi fuori dalle orbite, e gridava: "Basta, Basta!"
     Ma il reverendo ricominciò per una diecina di volte. Scimmiotto si contorceva e si rotolava dal dolore, urlando: "Maestro, perdonatemi! Ditemi quello che avete da dire, ma smettetela!"
     Infine Tripitaka smise e gli rispose: "Non ho niente da dirti. Non ti voglio più, ritorna da dove vieni."

     "Maestro" pregò il Novizio prosternandosi malgrado il dolore, "perché mi scacciate?"
     "Maledetta scimmia, la tua violenza sorpassa ogni limite, ed è indegna di un pellegrino in cerca delle scritture. Ieri ti avevo rimproverato la tua crudeltà, quando avevi ucciso i capi della banda. Dobbiamo la cena e il riposo della notte a quel vecchio, che ci ha salvato la vita facendoci fuggire. Che suo figlio fosse un delinquente non era affar nostro: tu non potevi decapitarlo, e ancor meno distruggere tante vite e attentare continuamente all'armonia dell'universo. Ti ho tanto esortato, ma non è servito a nulla: in te non c'è un'oncia di bontà. A che cosa servi? Vattene via, se non vuoi che ricominci a recitare l'incantesimo."


[Pagina Precedente] - [Indice] - [Pagina Successiva]