Mentre Sabbioso s'inoltrava passo passo, perduto nella contemplazione del magico paesaggio, si vide venire incontro Moksa, che gli chiese: "Consapevole della Purezza, che cosa vieni a fare qui, invece di proteggere il monaco cinese nella ricerca delle scritture?"
"Dovrei parlare di certe faccende alla pusa" rispose Sabbioso, dopo averlo salutato. "Avreste la cortesia di condurmi da lei?"
Moksa capì che si trattava di Scimmiotto, ma non fece commenti e andò ad annunciarlo a Guanyin: "È arrivato il più giovane dei discepoli del monaco cinese, Consapevole della Purezza, e vorrebbe presentarvi i suoi omaggi."
Scimmiotto, che se ne stava ai piedi del trono, sorrise: "Se Sabbioso viene qui, significa che il monaco cinese si trova in difficoltà."
Guanyin ordinò di introdurlo. Sabbioso si inchinò fino a terra, ma quando alzò gli occhi vide Scimmiotto: senza una parola di spiegazione, brandì il suo randello e glielo assestò sulla testa. Il Novizio schivò il colpo, ma non diede segno di reagire.
"Vedrai, scimmia maledetta che ha commesso i dieci crimini!" inveì Sabbioso. "Sempre qui a imbrogliare la pusa!"
"Consapevole della Purezza, tieni a posto le mani e la lingua!" gridò Guanyin. "Dimmi piuttosto perché sei venuto qui."
Sabbioso abbassò il bastone, rinnovò gli inchini e, ansando d'indignazione, dichiarò: "Questa scimmia non fa che commettere violenze. Giorni addietro il maestro lo rimproverò perché aveva ucciso due briganti; e lui, la mattina seguente, sterminò tutta la banda e portò al maestro una testa mozzata che grondava sangue. Il maestro si spaventò tanto che cadde da cavallo, e poi lo rimproverò aspramente e lo mandò via. In seguito al maestro venne sete e noi ci assentammo per cercare acqua; intanto Scimmiotto ritornò, colpì il maestro e rubò le nostre sacche. Sono andato alla Grotta del Sipario Torrenziale per chiedere i bagagli in restituzione: lui dapprima ha finto di non riconoscermi, e poi mi ha detto che non intendeva più proteggere il maestro e che avrebbe organizzato un altro viaggio in Occidente per conto proprio, allo scopo di attribuirsene tutto il merito. Io ho obiettato: 'Come potrai ottenere i sutra senza il monaco cinese?' E lui mi ha mostrato un altro maestro con tutto il seguito, il cavallo bianco, Porcellino e me. 'Ma Sabbioso sono io' ho detto, 'e non può essercene un altro al mondo!' Ho ucciso questo falso Sabbioso, e ho visto che era una scimmia malefica. Allora lui ha voluto impadronirsi di me, ma io sono fuggito per venir qui a riferirvi la situazione. Non pensavo che la sua arte della capriola nelle nuvole gli avrebbe consentito di precedermi. Chissà quali falsità vi è venuto a raccontare!"
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